Manifesto per la cultura
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- Coltiviamo il desiderio di una città intesa come luogo delle relazioni e del vivere civile una città europea, una città sicura, una città solidale, una città gentile.
- Pensiamo che la cultura di una città sia il complesso delle manifestazioni di vita materiale, sociale, artistica e spirituale dei cittadini. Per costruire una politica di cittadinanza, una politica di respiro europeo è necessaria una programmazione di governo che metta in relazione questi aspetti rispetto a un progetto.
- Crediamo che i cittadini più importanti siano quelli più deboli. Inclusione ed esclusione danno oggi il grado di civiltà di una comunità. È necessario ripensare il concetto di COMUNITÀ.
- Crediamo che la città sia un equilibrio delicato di ambiente e persone che va rispettato e governato secondo il principio di sostenibilità.
- Siamo convinti che la città debba essere amata tutta intera, per quello che è: la periferia come il centro, i quartieri nuovi come quelli antichi, le zone a rischio come quelle privilegiate. Il governo della città non deve produrre divisioni.
- È necessario costruire una rete di informazioni sui temi inerenti le politiche culturali urbane in Europa (la sicurezza è da anni un tema centrale nelle politiche culturali degli altri paesi). Il confronto arricchisce le proposte.
- Crediamo che le cittadine e i cittadini che si associano e si organizzano, le comunità etniche, i gruppi di tradizione, le comunità scientifiche, umanistiche e artistiche siano ricchezza di una città complessa.Una comunità cresce nella condivisione del potere e delle responsabilità.
- Una città per crescere deve essere un progetto. Un progetto di città affonda nella tradizione che è risorsa per affrontare i cambiamenti, ecco perché crediamo che la cultura evento debba incrociare la cultura socializzazione: i beni materiali devono incrociare i beni immateriali delle relazioni.
- Affermiamo la cultura come valore collettivo. La cultura non è solo un bisogno voluttuario, soggettivo, ma una rete di relazioni che promuove Comunità. Nella programmazione dell´amministrazione, proprio in relazione alla riqualificazione delle aree urbane la cultura deve avere un peso più consistente nei bilanci. C´è bisogno di una Carta della Trasparenza per tradurre un trasparente principio di sussidiarietà e far crescere e qualificare un Terzo Settore culturale fuori dai vecchi e nuovi collateralismi a servizio della comunità.
- Crediamo che la politica degli spazi culturali debba essere programmata alla luce delle nuove esigenze di sicurezza e socializzazione della città con il concorso di tutti i soggetti interessati.La cultura presidio del territorio toglie spazio alla militarizzazione del territorio. Vogliamo una città gentile.
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